Fiorello: “#Sanremo2021 la sfida più difficile, anch’io ho le mie angoscie. La mia spalla solo Amadeus”

Live 4 marzo 2021 · Sanremo2021 terza serata. Condotto da Amadeus e Fiorello, la 71ª kermesse canora è in onda in prime time su RaiUno

Fiorello è l’assoluto mattatore di questo Festival di Sanremo. Dopo l’esperienza dell’anno scorso, apprezzata da tutti, quest’anno il bis, sempre con l’amico fidato Amadeus. Per lui, comico, intrattenitore, burlone, non avere il pubblico è una brutta botta. Fare battute, ridire e scherzare davanti a delle poltrone vuote non è il massimo.

In un’intervista al Corriere della Sera spiega tutte le difficoltà: Dopo un Sanremo in queste condizioni penso di poter fare qualunque cosa. Questo Festival è come nuotare nell’acqua dolce con due pesi alle caviglie, mentre normalmente qualunque spettacolo è come nuotare nel mare, con l’acqua salata che ti sostiene e con le pinne che fanno andare veloce”

“‘E’ la sfida più difficile della mia via, come lo è per tutti quelli che lavorano perché da un anno a questa parte il Paese è in difficoltà. È una situazione generale, che tocca anche a noi che facciamo questo mestiere. Uno cerca di andare sul palco per sorridere e far sorridere, ma anche io ho le mie angosce quotidiane. Penso a mia figlia, a tutti gli adolescenti, e soffro per loro che nell’età più bella si vedono negate tante cose”

“Ho tanti difetti e pochi pregi. Uno dei miei difetti è che sono egocentrico, mi piace stare da solo. La mia spalla può essere solo il mio amico Amadeus, non potrei avere di fianco un altro comico, se no diventa una gara. Sono fatto così, lavoro sempre da solo. Questo Festival si poteva fare unicamente in questo modo, con due amici in conduzione. Anche il comico più bravo del mondo in questa situazione sarebbe stato in grande difficoltà: non hai reazioni, non sai se funziona, quando fai la battuta senti il vuoto. Quindi ho optato per una comicità di cazzeggio, io entro in scena apposta anche quando non sono previsto, cambio in corsa a puntata iniziata, decido lì per lì”

“Per uno che fa spettacolo come me i primi due minuti di martedì sono stati terrorizzanti. Ho scelto di uscire cantando proprio per evitare di affrontare subito la platea vuota, ma il finale me lo ricorderò per sempre: il silenzio, solo quell’applausetto registrato, pure basso e poco intenso”

“Tutti siamo tristi, noi stiamo solo facendo il nostro lavoro. Capisco che ci siano persone tristi che vogliono vedere tristezza, ma ce ne sono altre, milioni, che vogliono vedere anche allegria. Dieci milioni di spettatori in tempo di pandemia e piattaforme di streaming sono un miracolo. Penso che ci meritiamo comunque un applauso”

“Tornare a Sanremo? Nella mia carriera ho sempre fatto passare qualche anno tra uno spettacolo e l’altro, tra un programma e l’altro. Con Sanremo invece ho già dato parecchio, negli ultimi quattro anni sono stato qui 3 volte, una con Baglioni e due con Amadeus. Se avrò la fortuna di arrivare a 70 anni ne riparliamo, ma in realtà so che non verrò perché a quell’età sarò già in pensione”