Intervista a Giancarlo Giovalli, regista di Caduta libera e…

Abbiamo avuto la possibilità di poter fare un’intervista a Giancarlo Giovalli, regista di tanti programmi storici delle reti Mediaset, in questa stagione alla guida di Caduta Libera, fortunato game show di Canale5 condotto da Gerry Scotti. Una chiacchierata proficua da cui traspare una persona molto generosa che ha voluto spiegarci alcuni meccanismi della televisione. Un bel viaggio nel tempo, partendo dalle storiche direzioni nei programmi sportivi e nella prima informazione sulle reti Fininvest, ricordando le persone con cui ha collaborato in passato.
Una conversazione che è andata dalla tv del passato a quella di oggi, parlando dei format. Ma abbiamo anche parlato delle produzioni realizzate all’estero, magari per testare un programma. Poi si è parlato dei game show nel preserale, spesso proposti in prima serata, tendenza in voga anche all’estero con esiti anche interessanti. Abbiamo avuto modo di confrontarci anche sul preserale, sulle repliche proposte in tv, fino ad arrivare alla versione estiva di Caduta Libera, un’idea esotica, ma forse irrealizzabile nel nostro Paese. Nel ringraziare il Dott. Giovalli per la sua disponibilità, ecco ciò che ci siamo detti…
Domande e risposte nell’intervista a Giancarlo Giovalli
Domanda:
Tante persone collegano il suo nome ai quiz e ai programmi di Gerry Scotti, con cui c’è un sodalizio ventennale dalla direzione di “Chi ha incastrato lo zio Gerry?” nel 2005. Ma nel suo passato ci sono state tante trasmissioni sportive che hanno fatto la storia delle reti Mediaset, da Pressing con Raimondo Vianello a Controcampo, prima con Piccinini e poi con Brandi. Come è avvenuto il passaggio dallo sport/informazione allo spettacolo e ai quiz/game show?
Risposta:
Intanto ciao a tutti e grazie per avermi ospitato nel vostro blog. Per rispondere a questa domanda devo tornare un po’ indietro nel tempo. Sin dagli inizi degli anni ’80, quando ero un tecnico televisivo, ho sempre avuto la fortuna di lavorare al fianco di grandi registi, autori ed esperti della comunicazione. Questo mi ha permesso di imparare molto e aiutato a costruire il mio percorso professionale “rubando” a ciascuno di loro un po’ di esperienza. Sono molto riconoscente a Valerio LAZAROV, un professionista rumeno che ha contribuito al successo del lancio delle TV MEDIASET e che definire solamente regista è riduttivo.
Valerio è colui che ha capito l’importanza della COMUNICAZIONE BREVE, che è quel metronomo Videografico che scandisce i tempi del palinsesto televisivo, attraverso l’utilizzo delle sigle, dei jingle e delle Clip della Promozione di Rete. Canale 5 è nata e si è subito contraddistinta grazie all’uso di queste pillole grafiche e sonore, che hanno saputo dare ritmo e brillantezza alla programmazione. Da lui ho imparato molto, compresa la passione per le nuove tecnologie di Computer Grafica e all’utilizzo degli effetti basati sul CHROMA KEY, con cui riusciva a costruire le sue Clip.
Ero il suo operatore agli effetti digitali e, grazie al suo insegnamento, negli anni ’90 sono diventato direttore dell’Area Grafica, proprio negli anni in cui le Reti Mediaset conquistavano la possibilità di trasmettere in diretta i primi telegiornali e i Talk Show sportivi. Questi programmi avevano la necessità di essere caratterizzati da un’impaginazione grafica e da una impostazione di regia molto simile al metodo di costruzione della COMUNICAZIONE BREVE. Grazie alla mia esperienza specifica, maturata in quegli anni, mi vennero affidate tutte le START UP dei prodotti di informazione e le regie dei nascenti programmi sportivi Pressing, Calciomania e Controcampo.
Nel 2000 la Endemol propose a Canale 5 un nuovo Game Show dal titolo “Chi vuol essere Milionario?”. Era un Quiz che all’epoca definirono di NUOVA GENERAZIONE, costruito sull’enfasi delle atmosfere costruite con le luci, la videografica, le musiche e la composizione dell’immagine; mi chiesero se fossi disposto a curarne la regia. Da quell’esperienza fortunata è nata e continua tutt’ora la mia collaborazione con Gerry Scotti e con l’area intrattenimento.
Domanda:
Tecnicamente il lavoro alla regia in generi così diversi, comporta un lavoro simile oppure sono approcci tanto diversi come sembra?
Risposta:
Gli elementi in comune nei generi televisivi del lavoro del regista sono tanti, perché la gestione tecnico operativa dello studio è simile, ma l’esperienza, la cultura e la sensibilità personale sono diverse tra un regista ed un altro. Un programma musicale, ad esempio, necessità di una preparazione specifica totalmente diversa rispetto ai requisiti indispensabili per la realizzazione di una sit-com, più simile al racconto cinematografico.
Domanda:
Un discorso più ampio che riguarda la televisione. Oggi, sempre più, ciò che viene proposto in tv è “ingabbiato” in format stranieri che, di fatto, limitano il racconto. A parere di chi scrive, in questo modo il programma non può essere rimodulato per andare incontro ai gusti del pubblico italiano. Non si è mai pensato di creare a Mediaset una “fabbrica della televisione” che possa costruire la tv del futuro, grazie a persone con esperienza come la sua?
Risposta:
In realtà questa rimodulazione dei format stranieri rispettando i gusti dei telespettatori è sempre avvenuta. Ci sono format “blindati”, che devono essere uguali in ogni nazione. Altri, come ad esempio Caduta Libera, sono prodotti dove ci sono elementi di base comuni (le botole, la sfida con il concorrente al centro) ma in cui si può costruire una narrazione ed un regolamento utile a valorizzare il conduttore e a soddisfare il pubblico che ha esigenze diverse nei vari paesi. Nel fare questi adattamenti ciascuno di noi può contribuire alle modifiche con la propria esperienza.
Domanda:
Sempre nel passato, lei lavorò anche con Gigi Sabani in “Facce da quiz”, un programma che richiamava alla mente proprio “Il Quizzone” di Gerry Scotti. Game show molto freschi ed estivi che oggi non vengono più proposti. Lei pensa che sarebbero fattibili questi game estivi o pensa sia un genere ormai datato che non funzionerebbe nella televisione di oggi?
Risposta:
Sono convinto che funzionerebbero e il pubblico ne sarebbe contento; purtroppo però il palinsesto estivo ha budget ridotto e questi programmi è difficile che possano essere riproposti.
Domanda:
Si parla sempre più della creazione di una televisione paneuropea, visto che a breve Mediaset Italia e Mediaset Spagna si fonderanno in un unico gruppo. Non è escluso che si possa pensare a programmi che vadano bene per più Paesi, specie per quei generi che, nella sua carriera, ha avuto modo di curare la regia, dallo sport ai game/quiz. In passato ha mai diretto produzioni per la televisione estera, visto che spesso capitava di usare studi televisivi in altre nazioni? Mi pare che capitò con la primissima edizione di Caduta libera, ma credo anche con Money Drop.
Risposta:
Si, per qualche produzione le prime puntate sono state realizzate all’estero, ma si è trattato di test per vedere se il programma poteva funzionare senza ricorrere alla costruzione di una scenografia ad hoc. A regime però sono più gli svantaggi degli spostamenti delle unità produttive e dei concorrenti che i risparmi ottenuti, senza contare le difficoltà di reperimento all’estero di un pubblico attivo, data la differenza di lingua.
Domanda:
A proposito di Money Drop, in Spagna lo hanno rifatto a distanza di dieci anni. È andato in onda in prime time su Antena 3, proprio ai primi del 2023. Pensa che sia un quiz che funzionerebbe ancora nella tv italiana?
Risposta:
Il problema non è la mancanza di titoli, bensì la carenza di spazi in palinsesto: Canale 5 ha solo il preserale, già affollato. In Italia, in prima serata, i quiz non funzionano molto bene.
Domanda:
Da anni assistiamo alla programmazione di Canale5 con un preserale inedito per parte dell’anno, mentre il competitor riesce a fidelizzare con la programmazione inedita per 12 mesi l’anno. Quanto pensa sia penalizzante andare in onda alternandosi alle repliche con il rischio di dare l’impressione di un déjà-vu? E quanto è possibile che si torni ad avere un preserale inedito per tutto l’anno anche su Canale5?
Risposta:
È una risposta che potrebbero dare solo il Direttore di Rete e l’Editore.
Domanda:
Venendo a Caduta libera, pare ci sia una versione in Turchia (vado a memoria e potrei ricordare male) in cui il gioco ha la variante delle botole piene di acqua, con il concorrente perdente che fa splash. Avete mai pensato di proporre qualcosa di simile magari per l’estate, in modo da diversificarlo dalla versione autunnale?
Risposta:
Sarebbe divertente, specialmente in estate; purtroppo, come abbiamo già detto, in quel periodo in onda ci sono repliche.
Domanda:
Dopo tutte queste domande, c’è qualcosa che avrebbe voluto che io le chiedessi? E qual è la risposta? Ringrazio per la sua disponibilità e, da telespettatore, anche per la sua professionalità, le auguro buon lavoro.
Risposta:
Le domande spero mi abbiano dato la possibilità di raccontare la mia esperienza ed il mio entusiasmo per questo lavoro. Grazie ancora, un saluto a tutti e alla prossima.